Io donna esisto e resisto

07.07.2018
Ricordo quei suoi occhi grandi, sempre colmi di felicità. Aveva solo sei anni il mondo era per lei una tavolozza colma di colori sgargianti, il male e la cattiveria non esistevano. Ricordo quella notte dal caldo torrido, tutto le pareva fermo persino il tempo si era fermato a riposare. La voce di suo fratello maggiore, appena quattordicenne le suonava come amichevole "vieni, torniamo a casa". Obbediente sorrise e lo seguì, felice anche in quel preambolo di ciò che poi l'avrebbe segnato l'intera vita. Sorrideva, saltellava come ogni bimba con l'amato fratello. Giunti a casa lui divenne uomo e lei smise per sempre di essere bambina, non più fratelli ma due amanti nascosti nel buio silenzio. Non più amore ma terrore in quei occhi innocenti, non più felicità ma paura e grida incessanti. Non provava dolore perché ella lo amava, era solo suo fratello in un gioco da grandi. Da quel giorno nulla ebbe più lo stesso sapore, sfiducia e orrore han preso il posto della sua spensieratezza. "Dormi principessa, dimentica le mie carezze". Ha dormito, ha dimenticato, ha chiesto alla sua mente di condurla lontano, di tenerla per sempre in quel mondo fatato dove i bambini, restano bambini per sempre. Ho chiesto a Dio di cancellare la mia memoria che io fossi maledetta per sempre. Ho ancora paura del buio e degli uomini dopo quasi 34 anni di vergogna e terrore. Temo che altri vedano ancora quei lividi sul mio corpo e quelle lacrime silenti. Ho paura di ricordare anche se ricordo con chiarezza, ho provato negli anni a cancellarmi e torno oggi per essere viva di rosso fuoco, che sia egli maledetto per avermi tolto la fanciullezza.                                                                                                                                          Carmen Tozzi
Immagine da web (Milano contro la violenza sulle donne)
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